Io figliol prodigo

Vivevo nella tua luce, tu nella mia .
Poi un'ombra buia, ruppe l'armonia.
Il fatale errore che sapeva di follia,
mi portò lontano, persi la mia via.
Non furono rose, ma solo spine,
che misero in fretta la parola fine.
Con fare umile tornai a te,
non curante del rancore che provavi per me.
Ma tu, da vero uomo,
mi offristi invece il tuo perdono.
Mi prendesti fra le braccia,
mentre un bel sorriso illuminò la tua faccia.
Un sorriso che mai potrò scordare,
perché mi insegnò di nuovo ad amare.
Cosi , come la parabola di quell'uomo,
che riaccolse il figliò con l' amor del suo perdono.

(a mio padre)